Modello 231: un pilastro per la gestione aziendale moderna

Il panorama normativo e gestionale in cui operano le imprese italiane è sempre più complesso, richiedendo strumenti che garantiscano trasparenza, etica e prevenzione del rischio. Il Modello 231, introdotto dal d.lgs. 231/2001, si configura come un elemento fondamentale per supportare le aziende nella gestione responsabile e nella conformità normativa.

Non si tratta di una guida preconfezionata o universale, ma di un sistema organizzativo personalizzato, costruito sulla base delle specificità dell’azienda: dimensioni, settori di attività e rischi specifici.


Che cos’è il d.lgs. 231/2001?

Il d.lgs. 231/2001 introduce in Italia il concetto di responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni, anche prive di personalità giuridica, per determinati reati commessi nel loro interesse o vantaggio. In sostanza, ciò significa che un ente, oltre alla responsabilità penale del singolo individuo che commette il reato, può essere direttamente chiamato a rispondere legalmente delle azioni dei propri dirigenti, dipendenti o collaboratori.

Chi è la persona giuridica?

Una persona giuridica è un’entità astratta creata per rappresentare un soggetto collettivo, come un’azienda, un’associazione o un ente pubblico. È dotata di autonomia patrimoniale e capacità giuridica, il che significa che può agire, possedere beni, assumere obblighi e rispondere alle leggi come farebbe una persona fisica. Tra le persone giuridiche più comuni troviamo:

  • Società di capitali: Come S.p.A., S.r.l., società cooperative.
  • Associazioni riconosciute: Enti con personalità giuridica che perseguono finalità non lucrative (es. associazioni culturali, sportive).
  • Enti pubblici economici: Come aziende sanitarie locali (ASL) o aziende municipalizzate.

Oltre alle persone giuridiche, il decreto si applica anche alle associazioni non riconosciute (es. comitati o associazioni prive di personalità giuridica) e a società di persone (es. società in nome collettivo o in accomandita semplice).

Secondo il decreto, una persona giuridica può essere ritenuta responsabile se un reato è stato commesso:

  1. Nel suo interesse: Quando il comportamento illecito produce un vantaggio diretto per l’ente, ad esempio un risparmio sui costi o un aumento dei profitti.
  2. A suo vantaggio: Anche se il reato non è stato voluto direttamente dall’ente, ma ne trae un beneficio indiretto.

Tuttavia, l’ente può essere esonerato dalla responsabilità se dimostra di aver adottato un sistema efficace di prevenzione dei reati, noto come Modello di organizzazione, gestione e controllo (Modello 231).


A cosa serve il Modello 231?

L’adozione del Modello 231 è volontaria, ma rappresenta un vantaggio strategico per le aziende che lo implementano. Tra i suoi principali scopi:

  • Prevenire i reati aziendali: Come corruzione, reati contro l’ambiente, sfruttamento del lavoro e violazioni di sicurezza sul lavoro.
  • Evitare sanzioni: L’efficacia del modello può esonerare l’azienda dalla responsabilità amministrativa.
  • Rafforzare la governance: Garantisce una gestione aziendale più strutturata e trasparente.
  • Migliorare la reputazione: Un’azienda che adotta il Modello 231 dimostra il proprio impegno verso etica e legalità, guadagnando credibilità presso stakeholder, clienti e investitori.

Come è fatto il Modello 231?

Il Modello 231 si compone di diversi elementi fondamentali, ciascuno dei quali contribuisce a prevenire reati e a migliorare la governance aziendale. La sua struttura è flessibile e modulare, costruita su misura per ogni azienda.

Elementi essenziali del Modello 231

  1. Codice Etico:
    Il Codice Etico è il documento che stabilisce i valori e i principi fondamentali dell’azienda, definendo i comportamenti attesi da dirigenti, dipendenti e collaboratori. È la base culturale del modello e serve per promuovere l’etica e prevenire condotte illecite.
  2. Mappatura delle attività a rischio (Risk Assessment):
    Analisi dettagliata delle aree aziendali dove esistono rischi significativi di commissione di reati previsti dal d.lgs. 231/2001. Ogni attività viene valutata per identificare rischi specifici e vulnerabilità, che saranno poi affrontati attraverso misure adeguate.
  3. Protocolli e procedure operative:
    Regole e processi interni che stabiliscono come gestire i rischi identificati. Questi protocolli possono riguardare:

    • I processi decisionali.
    • I controlli finanziari.
    • La gestione dei contratti.
    • I rapporti con le pubbliche amministrazioni.
  4. Sistema di controllo interno:
    Meccanismi per monitorare che le procedure siano rispettate, come:

    • Audit periodici.
    • Verifiche interne.
    • Report di conformità.
  5. Organismo di Vigilanza (OdV):
    Un organo indipendente incaricato di controllare l’applicazione e l’efficacia del modello. Per svolgere il suo ruolo, l’OdV deve avere:

    • Autonomia.
    • Competenze tecniche.
    • Continuità operativa.
  6. Sistema disciplinare:
    Strumenti di sanzione per chi viola le regole del modello o adotta comportamenti non conformi. Questo sistema funge da deterrente per comportamenti illeciti.
  7. Attività di formazione e comunicazione:
    Il personale deve essere formato per comprendere i rischi legati alla propria attività e sapere come applicare correttamente il modello. La comunicazione interna è essenziale per diffondere la cultura della legalità e dell’etica aziendale.
  8. Monitoraggio e aggiornamento continuo:
    Il modello deve essere rivisto e aggiornato regolarmente per tenere conto di:

    • Cambiamenti normativi.
    • Modifiche organizzative.
    • Evoluzioni nel contesto di mercato.
      Inoltre, deve includere eventuali nuovi reati introdotti nel catalogo del d.lgs. 231/2001.

Perché è importante adottare il Modello 231?

  1. Protezione legale:
    Evita sanzioni economiche e interdittive che possono compromettere la sopravvivenza dell’azienda.
  2. Miglioramento della gestione:
    Rafforza i processi interni e promuove una gestione trasparente.
  3. Vantaggi competitivi:
    Dimostrare conformità normativa migliora la reputazione aziendale, facilitando l’accesso a mercati, investitori e clienti.
  4. Integrazione con la sostenibilità:
    Il modello può essere utilizzato per affrontare rischi legati ai fattori ESG (ambientali, sociali e di governance), come i reati ambientali o la tutela dei diritti umani.
  5. Adattamento alle normative europee:
    Con l’introduzione di regolamenti come la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), la conformità normativa diventa essenziale per operare in modo sostenibile.

Conclusioni

Il Modello 231 è un sistema organizzativo flessibile e modulare, pensato per prevenire i reati e migliorare la governance aziendale. La sua implementazione, se personalizzata e ben strutturata, consente alle aziende di proteggersi da rischi legali, migliorare la trasparenza e guadagnare fiducia presso i propri stakeholder. Adottarlo non è solo un obbligo normativo, ma una scelta strategica per costruire un’azienda responsabile e resiliente.

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